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العنوان
La ricerca dell’identità ne La città dei ragazzi e Peregrin d’amore di Eraldo Affinati \
المؤلف
Fathi, Gehad Mohammed Ezzat.
هيئة الاعداد
باحث / جهاد محمد عزت فتحي
مشرف / سوزان بديع إسكندر
مشرف / أحمد محمد سليمان
مشرف / فيليبو ميلاني
تاريخ النشر
2023.
عدد الصفحات
254 p. :
اللغة
الإنجليزية
الدرجة
الدكتوراه
التخصص
الأدب والنظرية الأدبية
تاريخ الإجازة
1/1/2023
مكان الإجازة
جامعة عين شمس - كلية الألسن - اللغة الإيطالية
الفهرس
Only 14 pages are availabe for public view

from 254

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Abstract

La tesi è divisa in una introduzione, tre capitoli, più la conclusione.
L’introduzione propone un quadro generale all’interno del quale si colloca l’opera di Affinati, un autore abbastanza conosciuto nella scena della letteratura italiana contemporanea.
Il primo capitolo intitolato Il Realismo degli anni Novanta e gli anni Zero riassume qualche linea di riflessione relativa al contesto letterario della contemporaneità, al fine di mettere a disposizione un quadro contestuale di comprensione, e di ricostruirne i passaggi essenziali. Sono studiati prima i dibattiti sul ritorno alla realtà. Si è cercato anche di definire i tratti principali del nuovo realismo, detto “Ipermoderno”. All’interno di questo quadro si è tentato di dare una definizione alla non fiction contemporanea, trattando poi i punti di vista all’interno della tradizione italiana che dimostrano un passato e origine delle produzioni di non fiction contemporanea.
Il secondo capitolo intitolato Il viaggio per scoprire e scoprirsi è suddiviso in quattro paragrafi che si occupano di analizzare i temi studiati in base a due elementi principali: l’esperienza di viaggio e l’impegno pedagogico. Nel paragrafo intitolato Il viaggio alla scoperta dell’identità altrui l’autore mediante il racconto del suo viaggio in Marocco insieme ai suoi allievi, che costituisce la vicenda narrata ne La città dei ragazzi (2008), pone lo sguardo sulla questione dell’identità del migrante oscillante fra arricchimento e scissione.
Il secondo paragrafo intitolato Il viaggio e l’incontro con l’Altro analizza l’apertura alla diversità culturale. Questa tematica appare in modo particolare all’interno dell’aula scolastica, dove lo scambio culturale fra Affinati e tutti gli alunni avviene così spontaneamente, grazie ai suoi tentativi di rivolgere particolare attenzione all’ambiente sociale e familiare di provenienza dei ragazzi, al fine di ascoltare e sapere delle abitudini dei loro Paesi.
Il terzo paragrafo del titolo In viaggio fra tradizione letteraria e identità è dedicato alla vicenda narrata in Peregrin d’amore. Sono studiate le diverse modalità rintracciabili nel libro per mezzo delle quali l’autore instaura il legame fra la tradizione letteraria e la contemporaneità lungo il viaggio.
La seconda parte di questo capitolo è intitolata Scuola e paternità ed è suddivisa in due paragrafi principali che si occupano di studiare lo stretto legame fra senso pedagogico e paternità nell’opera di Eraldo Affinati. L’autore si sente responsabile dei suoi alunni e si assume il ruolo del surrogato paterno. Questo impegno nasce dalla sua infanzia solitaria contraddistinta per una profonda mancanza della figura paterna. Grazie all’esperienza d’insegnamento e il viaggio in Marocco, l’autore riesce a compierne un altro interiore mirato a conoscere suo padre.
Il terzo capitolo intitolato Tecniche espressive è suddiviso in sei paragrafi ed è dedicato alle strategie narrative adottate dallo scrittore che riesce a mettere a disposizione alcune tecniche che fanno parte della non fiction contemporanea. L’ibridazione dei generi si sofferma sull’analisi di quest’aspetto caratterizzante le opere studiate.
Si è parlato poi de L’ibridazione linguistica e la mescolanza fra diversi registri linguistici che vanno dall’italiano colto dell’autore a quello basso e il dialetto dei ragazzi. La varietà dei dialetti che caratterizza Peregrin d’amore acquista una particolare importanza insieme all’italiano semplice dell’autore adatto per il reportage e quell’italiano letterario delle opere messe in esame.
Vengono analizzate poi Le relazioni testuali rintracciate nelle opere. In tutti e due i libri si rintracciano il paratesto, l’intertesto e il metatesto, considerati nel loro insieme uno strumento prezioso per l’interpretazione del reale e il recupero della tradizione.
Per quanto riguarda la posizione del narratore, nel paragrafo intitolato L’io narrante vengono individuate le diverse modalità della presenza dell’io narrante nel corpo delle due opere. Mentre La città dei ragazzi si caratterizza della presenza della voce dell’autore insieme a quelle degli alunni e del padre, Peregrin d’amore è contraddistinta invece con il continuo passaggio dall’io al tu, mettendo in continuo dialogo l’autore con il lettore. Il punto che riguarda I personaggi mira ad analizzare la figura del padre dello scrittore, messa a confronto con i genitori marocchini.
La comunità della Città dei ragazzi e la categoria dei giovani migranti si occupa di studiare l’ambientazione della scuola in relazione con i ragazzi che l’abitano oggi, tirandone fuori i principali aspetti della categoria dei giovani migranti che rappresentano non solo una buona parte dell’Italia d’oggi, ma raccontano anche tanto dei loro paesi di provenienza. La presenza di questi ragazzi come elemento principale della narrazione non è accessoria, ma è uno strumento conoscitivo dei tratti della società. Si raggiunge alla fine una lettura non solo testuale, ma anche antropologica della realtà circostante.
Nelle conclusioni si mettono in rilievo i risultati raggiunti.