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العنوان
L’espressione del Soggetto in italiano, studio applicato su ”Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello e su ”Un delitto d’onore” di Giovanni Arpino e la sua traduzione in arabo /
المؤلف
Seliman, Ehab Mohamed Abd El-Latif.
هيئة الاعداد
باحث / Ehab Mohamed Abd El-Latif Seliman
مشرف / Amer Abd El-Hamed El-Alfi
مشرف / Mohamed Ragab El-Wazeer
مناقش / Mohamed Ragab El-Wazeer
الموضوع
Italiano grammatica.
تاريخ النشر
2014.
عدد الصفحات
324 p. ;
اللغة
الإيطالية
الدرجة
الدكتوراه
التخصص
اللغة واللسانيات
تاريخ الإجازة
1/1/2014
مكان الإجازة
جامعة عين شمس - كلية الألسن - اللغة الإيطالية
الفهرس
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Abstract

L’introduzione
Nell’introduzione ho trattato l’evoluzione diacronica dei
due casi principali del latino flessionale, il caso nominativo
e quello accusativo, la definizione del Soggetto e le
proprietà morfo-sintattiche e semantiche del Soggetto che
porta il caso nominativo testimoniato dai pronomi Soggetto,
controlla la concordanza verbale e non può essere cancellato
se non solo foneticamente.
Il primo capitolo
Nel primo capitolo ho trattato dettagliatamente gli aspetti
morfo-sintattici del Soggetto in italiano e la sua espressione
semantica dentro la sua frase suddividendo tale capitolo in sei
parti essenziali:
1. il Soggetto prototipico per cui s’intende il Soggetto
che sintatticamente porta il caso nominativo sia quando
è logico-grammaticale come il Soggetto dei verbi
ergativi, il Soggetto impersonale sia quando è solo
grammaticale come il Soggetto grammaticale passivo
ed il Soggetto copulativo;
2. il Soggetto non-prototipico per cui s’intende il
Soggetto tematico non grammaticale che, secondo la
teoria chomskiana, ha ruolo-θ tematico di agente non grammaticale come il Soggetto tematico preposizionale
(il complemento d’agente) ed il Soggetto argomentale
del sintagma nominale;
3. l’inversione del Soggetto ed i valori semanticoreferenziali
di tale inversione. All’inizio ho esaminato
l’ordine marcato e l’ordine non-marcato soprattutto con i
verbi ergativi cercando di distinguere la differenza tra
l’inversione e la dislocazione e poi ho cercato di
distinguere grammatico-semanticamente le inversioni
obbligatorie dalle inversioni stilisticamente facoltative
alla cui testa c’è l’inversione dovuta al dicotomia Dato –
Nuovo;
4. l’influenza dei criteri morfologici sulla semantica del
Soggetto basandomi essenzialmente sui due tratti
fondamentali che regolano tale attualizzazione: il primo
è l’opposizione fondamentale tra Classe e Membro ed il
secondo è l’opposizione tra ciò che è dato per Noto e
ciò che è dato per Nuovo. Tale dicotomia Noto/Nuovo e
Classe/Membro è stata da me studiata usando il criterio
della referenza anaforico sia testuale (seconda
menzione) che non testuale (conoscenza comune) e di
quella cataforico-presupposizionale.
5. il Soggetto Nullo in italiano ricordando prima i casi
obbligatori della realizzazione fonetica del Soggetto e poi,
usando i principi della linguistica tradizionale e le teorie
della linguistica generativa, ho suddiviso il Soggetto Nullo,
secondo il tipo della flessione della frase, in due tipi
essenziali: Il Soggetto Vuoto sottinteso della frase a
flessione finita ed il Soggetto Implicito profondo della
frase a flessione non-finita:
 Quanto al Soggetto Vuoto sottinteso della frase a
flessione finita indicato nell’analisi linguisticotrasformazionale con il segno Ø, esso è il Soggetto
non realizzato foneticamente ma morfologicamente
tramite la flessione del verbo. Fra i Soggetti Ø ho
trattato il Soggetto Ø pronominale, il Soggetto Ø dei
verbi zerovalenti;
 Quanto al Soggetto Implicito profondo della frase a
flessione non-finita indicato nell’analisi linguisticotrasformazionale
con il segno PRO il cui coreferente
anaforico deve esistere nella frase sia
sintagmaticamente che pronominalmente postulando
la presenza di una struttura profonda esplicita
sottostante la struttura superficiale implicita. Esso è il
Soggetto che non si ricava morfo-flessionalmente ma
tramite due teorie linguistiche molto importanti:
- la teoria della linguistica tradizionale chiamata la
teoria del ”controllo semantico” secondo cui è la
semantica che governa e controlla la sintassi;
- la teoria della linguistica generativotrasformazionale
chiamata la teoria del
”RAISING e PRUNING” secondo cui viene
usata la flessione non-finita del verbo
subordinato per ridurre la frase complessa ”a due
piani”. Tale processo di ”RAISING e
PRUNING” viene necessariamente
accompagnato da un altro processo generativotrasformazionale
chiamato ”Retrocessione
funzionale” accompagnata obbligatoriamente da
un processo di ”Sollevamento strutturale”
In base a queste due teorie ho trattato dettagliatamente il
Soggetto PRO delle frasi a flessione non-finita in tre
costruzioni uniche e principali del predicato implicito:
 la costruzione infinitiva di cui ho trattato i suoi tre
tipi principali: il Soggetto PRO nominativo, il Soggetto PRO accusativo (Il soggetto PRO delle
costruzioni fattive ed Il Soggetto PRO delle
costruzioni percettive) ed il Soggetto PRO dativale.
 la costruzione gerundiva di cui ho trattato il
Soggetto PRO gerundivo generico-impersonale ed il
Soggetto PRO gerundivo agentivo-referenziale.
 la costruzione participiale di cui ho trattato il
Soggetto PRO del participio aggettivale e quello del
participio assoluto sia attivo.
6. la proposizione completiva soggettiva alla luce della
quale ho stabilito tre tipi diversi di Soggetto dentro la
proposizione complessa contenente la soggettiva: il
Soggetto proposizionale del verbo reggente, il Soggetto
logico-sintattico della soggettiva stessa ed il Soggetto
”espletivo” flessionale puramente grammaticale del verbo
reggente.
Il secondo capitolo
Nel secondo capitolo ho trattato gli aspetti morfo-sintattici
dell’equivalente del Soggetto italiano in arabo e la sua
espressione semantica dentro la sua frase suddividendo tale
capitolo in tre parti essenziali:
1. l’Incoativo della proposizione nominale in arabo دأ 􀑧 مُبت
مية 􀑧 ة الاس 􀑧 الجمل esaminando la sua definizione, i suoi tipi, i
suoi aspetti morfologici, i suoi aspetti sintattici, la sua
indeclinabilità pronominale, la sua posizione nella
proposizione, il suo cambiamento di forma e le possibilità
della sua ellissi.
2. il Soggetto agentivo della proposizione verbale فاعل الجملة
مية 􀑧􀑧􀑧 الاس ed il sostituente del Soggetto (il Soggetto
grammaticale passivo) ل􀑧􀑧 ب الفاع 􀑧􀑧 نائ esaminando la loro
definizione, i loro tipi, i loro aspetti morfo-sintattici, la
loro indeclinabilità pronominale, la loro posizione nella
proposizione. Ho esaminato anche il Soggetto genericoimpersonale
in arabo e quello tematico.
3. i punti più importanti di divergenza e quelli di affinità
tra il Soggetto in italiano ed i suoi due corrispondenti in
arabo.
Conclusione
Nella conclusione ho riassunto i risultati raggiunti in questa
tesi chiarendo la loro importanza per rivelare le particolarità
delle due lingue.