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Abstract L’introduzione Nell’introduzione ho trattato l’evoluzione diacronica dei due casi principali del latino flessionale, il caso nominativo e quello accusativo, la definizione del Soggetto e le proprietà morfo-sintattiche e semantiche del Soggetto che porta il caso nominativo testimoniato dai pronomi Soggetto, controlla la concordanza verbale e non può essere cancellato se non solo foneticamente. Il primo capitolo Nel primo capitolo ho trattato dettagliatamente gli aspetti morfo-sintattici del Soggetto in italiano e la sua espressione semantica dentro la sua frase suddividendo tale capitolo in sei parti essenziali: 1. il Soggetto prototipico per cui s’intende il Soggetto che sintatticamente porta il caso nominativo sia quando è logico-grammaticale come il Soggetto dei verbi ergativi, il Soggetto impersonale sia quando è solo grammaticale come il Soggetto grammaticale passivo ed il Soggetto copulativo; 2. il Soggetto non-prototipico per cui s’intende il Soggetto tematico non grammaticale che, secondo la teoria chomskiana, ha ruolo-θ tematico di agente non grammaticale come il Soggetto tematico preposizionale (il complemento d’agente) ed il Soggetto argomentale del sintagma nominale; 3. l’inversione del Soggetto ed i valori semanticoreferenziali di tale inversione. All’inizio ho esaminato l’ordine marcato e l’ordine non-marcato soprattutto con i verbi ergativi cercando di distinguere la differenza tra l’inversione e la dislocazione e poi ho cercato di distinguere grammatico-semanticamente le inversioni obbligatorie dalle inversioni stilisticamente facoltative alla cui testa c’è l’inversione dovuta al dicotomia Dato – Nuovo; 4. l’influenza dei criteri morfologici sulla semantica del Soggetto basandomi essenzialmente sui due tratti fondamentali che regolano tale attualizzazione: il primo è l’opposizione fondamentale tra Classe e Membro ed il secondo è l’opposizione tra ciò che è dato per Noto e ciò che è dato per Nuovo. Tale dicotomia Noto/Nuovo e Classe/Membro è stata da me studiata usando il criterio della referenza anaforico sia testuale (seconda menzione) che non testuale (conoscenza comune) e di quella cataforico-presupposizionale. 5. il Soggetto Nullo in italiano ricordando prima i casi obbligatori della realizzazione fonetica del Soggetto e poi, usando i principi della linguistica tradizionale e le teorie della linguistica generativa, ho suddiviso il Soggetto Nullo, secondo il tipo della flessione della frase, in due tipi essenziali: Il Soggetto Vuoto sottinteso della frase a flessione finita ed il Soggetto Implicito profondo della frase a flessione non-finita: Quanto al Soggetto Vuoto sottinteso della frase a flessione finita indicato nell’analisi linguisticotrasformazionale con il segno Ø, esso è il Soggetto non realizzato foneticamente ma morfologicamente tramite la flessione del verbo. Fra i Soggetti Ø ho trattato il Soggetto Ø pronominale, il Soggetto Ø dei verbi zerovalenti; Quanto al Soggetto Implicito profondo della frase a flessione non-finita indicato nell’analisi linguisticotrasformazionale con il segno PRO il cui coreferente anaforico deve esistere nella frase sia sintagmaticamente che pronominalmente postulando la presenza di una struttura profonda esplicita sottostante la struttura superficiale implicita. Esso è il Soggetto che non si ricava morfo-flessionalmente ma tramite due teorie linguistiche molto importanti: - la teoria della linguistica tradizionale chiamata la teoria del ”controllo semantico” secondo cui è la semantica che governa e controlla la sintassi; - la teoria della linguistica generativotrasformazionale chiamata la teoria del ”RAISING e PRUNING” secondo cui viene usata la flessione non-finita del verbo subordinato per ridurre la frase complessa ”a due piani”. Tale processo di ”RAISING e PRUNING” viene necessariamente accompagnato da un altro processo generativotrasformazionale chiamato ”Retrocessione funzionale” accompagnata obbligatoriamente da un processo di ”Sollevamento strutturale” In base a queste due teorie ho trattato dettagliatamente il Soggetto PRO delle frasi a flessione non-finita in tre costruzioni uniche e principali del predicato implicito: la costruzione infinitiva di cui ho trattato i suoi tre tipi principali: il Soggetto PRO nominativo, il Soggetto PRO accusativo (Il soggetto PRO delle costruzioni fattive ed Il Soggetto PRO delle costruzioni percettive) ed il Soggetto PRO dativale. la costruzione gerundiva di cui ho trattato il Soggetto PRO gerundivo generico-impersonale ed il Soggetto PRO gerundivo agentivo-referenziale. la costruzione participiale di cui ho trattato il Soggetto PRO del participio aggettivale e quello del participio assoluto sia attivo. 6. la proposizione completiva soggettiva alla luce della quale ho stabilito tre tipi diversi di Soggetto dentro la proposizione complessa contenente la soggettiva: il Soggetto proposizionale del verbo reggente, il Soggetto logico-sintattico della soggettiva stessa ed il Soggetto ”espletivo” flessionale puramente grammaticale del verbo reggente. Il secondo capitolo Nel secondo capitolo ho trattato gli aspetti morfo-sintattici dell’equivalente del Soggetto italiano in arabo e la sua espressione semantica dentro la sua frase suddividendo tale capitolo in tre parti essenziali: 1. l’Incoativo della proposizione nominale in arabo دأ مُبت مية ة الاس الجمل esaminando la sua definizione, i suoi tipi, i suoi aspetti morfologici, i suoi aspetti sintattici, la sua indeclinabilità pronominale, la sua posizione nella proposizione, il suo cambiamento di forma e le possibilità della sua ellissi. 2. il Soggetto agentivo della proposizione verbale فاعل الجملة مية الاس ed il sostituente del Soggetto (il Soggetto grammaticale passivo) ل ب الفاع نائ esaminando la loro definizione, i loro tipi, i loro aspetti morfo-sintattici, la loro indeclinabilità pronominale, la loro posizione nella proposizione. Ho esaminato anche il Soggetto genericoimpersonale in arabo e quello tematico. 3. i punti più importanti di divergenza e quelli di affinità tra il Soggetto in italiano ed i suoi due corrispondenti in arabo. Conclusione Nella conclusione ho riassunto i risultati raggiunti in questa tesi chiarendo la loro importanza per rivelare le particolarità delle due lingue. |