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Abstract Non intendo affatto di invadere il campo della simpatica collega Miranda; la mia Moda è un titolo, o meglio, un pretesto per il corsivo odierno. In argomento mi spinge il troppo cappello e il poco vestito di cui, in omaggio alla moda, fanno presentemente pompa le donne. A fil di logica di poco vestito richiederebbe il punto cappello o al più al più, il poco cappello; ma quando mai è entrata la logica nella moda? Ohibò! Per cui la moda presente è assai strana, per non dire addirittura ridicola; certo, però è antiestetica. La donna ben fatta —- di persona, s’intende — si fascia dal collo in giù con una leggerissima veste, attillata e strimizzita [sic] in modo da mettere in evidenza in pubblico, certe prominenze che si guarderebbe bene di mostrare a quattr’occhi anche con qualche intimo.... di casa. Le meno favorite da madre natura, suppliscono con un maglione e con altre abberciature ed esibiscono al pubblico.... quel che possono. Chiunque sappia un po’ di disegno sarebbe al caso di schizzare il nudo di qualsiasi donna, tanto é usurariamente coperto. Com’è naturale, il sesso forte, prova un gusto matto nell’ammirare gli effetti di questa moda, senza curarsi degli scandalizzamenti di certi puritani che gridano alla sconcezza e reclamano, per lo meno, l’applicazione obbligatoria della foglia di fico di mamma Eva. Ma la foglia guasterebbe le linee, per cui, le donne, pur sentendo il brivido della verecondia, e volendo mettere al coperto, almeno la loro pudicizia, senza rinunziare alla moda hanno invocato ed hanno ottenuto dal figurino di nascondere - 197 - la testa negli enormi, giganteschi cappelloni che sono veri monumenti dell’imbecillaggine femminile. E tanto più grande è il cappello, tanto è più piccolo il cervello che c’è dentro. Ma se si vedessero col miei occhi! .... 19 agosto 1909. |