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العنوان
La giustizia in “Frana allo Scalo Nord” e
“Corruzione al Palazzo di Giustizia” di Ugo Betti:
المؤلف
Habib, Esraa Magdy El-sayed.
هيئة الاعداد
باحث / إسراء مجدى السيد حبيب
مشرف / سهيمة سليم صالح
مناقش / عبدالرازق فوقى عبدالرازق
مناقش / فاتن نصرالدين الغزولى
تاريخ النشر
2022.
عدد الصفحات
181 P. :
اللغة
الإنجليزية
الدرجة
ماجستير
التخصص
الأدب والنظرية الأدبية
تاريخ الإجازة
1/1/2022
مكان الإجازة
جامعة عين شمس - كلية الألسن - قسم اللغة الايطالية
الفهرس
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from 181

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Abstract

Ugo Betti (Camerino1892 - Roma1953) è un giudice,
poeta e drammaturgo italiano ed è definito, dopo Pirandello, il
più intenso e profondo drammaturgo italiano della prima metà
del Novecento. Betti è il precursore di una drammaturgia volta
ad indagare problemi morali in forma di indagine giudiziaria,
cioe` “il teatro dei processi morali”. I suoi drammi sono
impostati su un’inchiesta, su un processo ed affrontano temi
giuridici e morali come: il tema del crimine, della colpa, della
corruzione, della responsabilita` individuale e collettiva ed in
particolare il tema della giustizia che è un tema centrale nel suo
teatro. Malgrado la sua lunga attività di drammaturgo (dal
1926 al 1950), la sua ricca produzione, l’importanza delle sue
opere ed il successo di qualche sua pièce, non riceve il
riconoscimento che merita, il che si può ritenere uno dei motivi
essenziali dietro la nostra scelta di questo argomento.
. .
L’obiettivo di questa ricerca è quello di trattare, dal punto
di vista socio-letterario, il tema della giustizia in due
significanti opere bettiane che hanno la struttura di un’inchiesta
giudiziaria Frana allo Scalo Nord e Corruzione al Palazzo di
Giustizzia di Ugo Betti. La prima è un’inchiesta ambientata nel
mondo del lavoro per individuare i responsabili di una frana
IV
verificata in un cantiere dovuta ad un’inondazione durante la
costruzione di uno scalo ferroviario. Nell’incidente alcuni
operai perdono la vita ed altri, salvati dalle squadre di soccorso
soltanto dopo tre giorni, sono impazziti e si credono morti. La
seconda è un’inchiesta tra il personale del tribunale ed i giudici
sulla morte di Ludvi-pol, un losco e potente faccendiere, il cui
cadavere è trovato all’interno del Palazzo di Giustizia.
La struttura della tesi: .
.
La ricerca è suddivisa in un’introduzione, due capitoli,
una conclusione e una bibliografia.
.
Nell’introduzione abbiamo messo in luce la relazione
tra diritto e letteratura in generale parlando del movimento
chiamato “Law and literature ” nato negli Stati Uniti all’inizio
del xx secolo. Poi, ci siamo soffermati a rivelare la relazione
fra la letteratura italiana e il mondo giuridico in particolare.
Grazie alle riflessioni di tanti studiosi, questo campo di studio è
diventato molto interessante. Abbiamo parlato pure della vita
di Ugo Betti mettendo in evidenza l’influenza della Prima
guerra mondiale sulla formazione letteraria e culturale dello
scrittore. . .
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Betti si arruola
volontario come ufficiale di artiglieria di campagna ed è fatto
prigioniero a Rastatt in Germania dove incontra due importanti
figure della storia letteraria italiana novecentesca: Carlo Emilio
Gadda e Bonaventura Tecchi, con cui stringe un rapporto di
V
amicizia. Durante la detenzione, Betti comincia la sua attività
letteraria scrivendo poesie d’intonazione fiabesca e simbolica,
poi raccolte nel volume Il re pensieroso nel 1922 e recensite da
Carlo Emilio Gadda.
Il primo capitolo è intitolato Giustizia e problemi
esistenziali e sociali ed è suddiviso in tre punti legati alle
tematiche presenti nei due drammi. .
.
Nel primo punto intitolato “Giustizia-Ingiustizia”
abbiamo studiato il tema della giustizia nelle due opere
sottolineando la visione di Betti sulla giustizia umana.
Malgrado che Betti sia un giudice, egli non crede mai alla
giustizia umana e la vede sempre imperfetta e impotente a
raggiungere la verita`.
In Frana allo Scalo Nord, Betti mette sotto luce
l’ingiustizia sociale, la corruzione e la povertà in Italia fra le
due guerre mondiali ed afferma l’inutilita` della legge a
realizzare la giustizia fra gli uomini. Attraverso le
investigazioni, il protagonista Parsc scopre che la vita di
ciascun imputato è come un destino di sofferenza e che, sia gli
operai sia l’imprenditore, sono tutti vittime dell’ingiustizia
della società industriale. Il consigliere Parsc perde la fiducia
nella legge e nella giustizia umana e si vede costretto a
sentenziare non secondo la giustizia, ma secondo «una cosa più
alta: La pietà».
VI
In Corruzione al Palazzo di Giustizia, Betti mette sotto
luce tutti gli svantaggi del sistema giudiziario come la
corruzione, i ricatti e l’ipocrisia che caratterizzano parte della
magistratura italiana dopo la Seconda guerra mondiale
sottolineando l’inadeguatezza dei giudici a giudicare gli
uomini. L’inchiesta dimostra che non tutti i giudici sono nobili
ed onesti, ma qualche volta sono colpevoli e corrotti.
Il secondo punto è intitolato “Colpa-innocenza”:
In questo punto abbiamo dimostrato la differenza tra la
colpa criminale e quella morale ed abbiamo osservato che nei
due drammi ogni personaggio soffre di un senso di colpa
diverso dall’altro. Ci siamo soffermati anche a rivelare i diversi
tipi del senso di colpa come il senso di colpa conscio, il senso
di colpa inconscio e il senso di colpa della vittima. Betti,
vissuto a contatto con l’ambiente giudiziario per tutta la sua
vita, non solo riesce a penetrare nell’anima umana, ma anche
riesce ad analizzarla psicologicamente.
Il terzo punto è intitolato Responsabilità individuale e
collettiva:
In questo punto viene spiegato come Betti vede la
responsabilità che secondo lui non è solo individuale, ma
collettiva. Per lo scrittore, l’individuo non è l’unico
responsabile della corruzione né del male, ma l’intera
comunità. Nei due drammi l`inchiesta si presenta come
VII
denuncia dei mali della società intera. In Frana allo Scalo
Nord, il processo si complica con l’aumento dei numeri dei
colpevoli mentre l’indagine avanza. La ricerca della
responsabilità individuale nel corso delle indagini e del
processo si trasforma in un’accusa contro la società industriale
e il sistema capitalistico che schiaccia gli uomini con
un meccanismo ben combinato, lucido e veloce. Mentre in
Corruzione al Palazzo di Giustizia, un’inchiesta contro alcuni
giudici corrotti finisce per coinvolgere l’intera società. Betti ci
presenta un quadro di una società in cui la corruzione si
estende a tutti i livelli della vita pubblica e privata
coinvolgendo tutto; il potere, la giustizia e la società. .
Il secondo capitolo è intitolato Tecnica espressiva ed è
suddiviso in tre punti: .
.
Nel primo punto, intitolato Analisi dei Personaggi ci
siamo soffermati ad analizzare i personaggi delle due opere
rivelando le caratteristiche principali dei protagonisti e come
vengono descritti da parte del drammaturgo sia fisicamente che
psicologicamente. I personaggi bettiani rappresentano gli
uomini sottoposti alla forza del male e alla sofferenza. La loro
vita è piena di dolore, angoscia, inquietudine ed ingiustizia.
All’inizio dell’inchiesta cercano sempre di difendersi, ma alla
fine confessano le proprie colpe, compiute o no, per liberarsi
dal senso di colpa che li opprime. .
VIII
Nel secondo punto intitolato “Il significato simbolico”
abbiamo rivelato l’uso del simbolo come una delle
caratteristiche principali del teatro bettiano. Tramite il simbolo,
Betti ci trasferisce allusivamente la sua tragica visione del
mondo e ci rivela il male nella società. .
L’ultimo punto in questo capitolo è intitolato “ Aspetti
linguistici e linguaggio magistrale”, in cui abbiamo
analizzato il linguaggio di Betti nei due drammi mettendo in
evidenza l’uso della metafora e dei modi di dire. Ci siamo
soffermati a rivelare il linguaggio giuridico derivatogli dalla
sua esperienza di magistrato. Il nostro studio ha dimostrato che
nei due drammi ci sono alcune caratteristiche tipiche del
linguaggio giuridico come: l’impersonalità, l’uso
dell’imperfetto narrativo, l’uso dei periodi lunghi, la ripetizione
delle parole e l’uso frequente degli avverbi.
Nella conclusione abbiamo portato i risultati raggiunti nella
tesi e abbiamo affermato l’importanza delle due opere bettiane
nella storia della drammaturgia italiana.