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العنوان
Tratti dell’identità egiziana nella
contemporanea letteratura italiana di
migrazione:
المؤلف
Azab, Ramez Samy Ghobrial.
هيئة الاعداد
باحث / رامز سامي غبريـال عزب
مشرف / سوزان بديع إسكندر
مشرف / نرمين وجيه حكيم
مناقش / وفاء عبد الرؤوف البيه
تاريخ النشر
2020.
عدد الصفحات
339 P. :
اللغة
الإيطالية
الدرجة
الدكتوراه
التخصص
الأدب والنظرية الأدبية
تاريخ الإجازة
1/1/2020
مكان الإجازة
جامعة عين شمس - كلية الألسن - قسم اللغة الايطالية
الفهرس
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Abstract

Com’è indicato dal titolo, la presente tesi si è proposta lo scopo di studiare, da un punto di vista letterario-culturale, i tratti dell’identità egiziana nelle opere di tre scrittori di origine egiziana che scrivono in italiano. Si tratta di quella che viene chiamata la “letteratura italiana di migrazione”, che è diventata un vero e proprio fenomeno in Italia da più di tre decenni. La ricezione di questa letteratura da parte dei lettori, dei critici e degli studiosi accademici è stata notevole e merita l’attenzione degli italianisti egiziani che potranno contribuire ad arricchire questo campo di ricerca con nuove letture dei testi degli scrittori migranti.
La ricerca parte dall’ipotesi che l’identità egiziana è profonda, complessa, stratificata e pluridimensionale e che questa identità è stata riflessa su vari livelli nelle opere degli scrittori in oggetto anche se scrivono in lingua italiana.
Al fine di condurre la ricerca nel modo più esauriente possibile, l’analisi dei testi degli scrittori migranti si è avvalsa di un metodo letterario-culturale. Per “letterario” s’intende un metodo globale che prende spunto da diverse metodologie critiche a seconda del testo in esame e del fine proposto dall’analisi. “Culturale” invece vuol dire tentare un approccio che studi e interpreti il testo nel contesto culturale, sociale, politico e storico (in questo caso si tratta del fenomeno migratorio), il che significa andare oltre l’esteticità del testo per arrivare ai modelli culturali inerenti alla letteratura in quanto “fatto culturale”.
La tesi è suddivisa in un’introduzione, tre capitoli principali e una conclusione. Visto che la letteratura di cui ci si occupa nasce in un momento storico preciso, è stato ritenuto opportuno che nell’introduzione si trattasse del Fenomeno migratorio in Italia. Per prima cosa, in una premessa storica ho mostrato come a partire dagli ultimi decenni del XX secolo l’Italia si è trasformata rapidamente da un Paese di emigrazione verso l’America e l’Europa settentrionale in meta di flussi migratori che provengono dall’Europa orientale, dall’Africa, dall’Asia e dall’America latina.
Si sono studiati poi i motivi dell’immigrazione in Italia, fra i quali ci sono, oltre ai motivi famosi della ricerca di lavoro e del ricongiungimento familiare, la condizione dei profughi e rifugiati, insomma quelli che ora vengono chiamati “migranti forzati”, cioè le persone costrette a fuggire per cause di forza maggiore: in questi ultimi tempi è in primo piano, per esempio, la situazione in Siria.
Si è passati a esaminare le questioni politiche e giuridiche del fenomeno: le diverse leggi riguardanti la presenza straniera in Italia e in Europa e come si affrontano problemi quali l’immigrazione clandestina. L’introduzione è stata conclusa con le condizioni sociali e culturali degli immigrati: l’integrazione nella società d’arrivo, la costituzione delle famiglie, i matrimoni misti, le condizioni di salute e l’accesso ai servizi sanitari, l’apprendimento della lingua italiana, la partecipazione scolastica, l’abitazione, i percorsi lavorativi e i diritti politici.
Il primo capitolo è dedicato alla Letteratura italiana di migrazione. Nella prima sezione, intitolata “Storia della letteratura di migrazione”, ho parlato del fenomeno delle scritture migranti che si è affermato prima in paesi dell’Europa occidentale che hanno avuto un’eredità coloniale più importante dell’Italia tali Inghilterra e Francia.
Le conseguenze sociali e culturali dell’immigrazione coinvolgono immigrati che desiderano raccontare le proprie esperienze. Inizia così la prima fase della scrittura migrante in Italia: si tratta della cosiddetta letteratura di testimonianza. Sono dei libri scritti a quattro mani, ossia da immigrati che raccontano le loro storie con l’aiuto di giornalisti o scrittori italiani.
Dopo questo primo momento, che dura pochi anni tra gli ultimi Ottanta e i primi Novanta del XX secolo, gli scrittori immigrati sentono il bisogno di superare l’autobiografismo testimoniale ed esprimersi direttamente in italiano senza ricorrere a uno scrittore madrelingua. Le necessità del mercato editoriale, però, sono altre e gli autori migranti riescono a pubblicare i loro libri solo grazie all’impegno di piccole case editrici, e alla nascita di riviste specializzate online o stampate, oltre all’interesse critico e divulgativo di studiosi come Armando Gnisci e Raffaele Taddeo.
Ritorna l’interesse della grande editoria dal 2000, quando la Fiera del libro a Torino dedica due eventi alla letteratura della migrazione. Si pubblicano opere di scrittori che diventeranno poi famosi, come per esempio: Younis Tawfik, Julio Monteiro Martins, Muin Masri, Kossi Komla-Ebri e Amara Lakhous.
Nella seconda sezione viene analizzata la “Letteratura di migrazione araba e africana”, cioè le opere scritte da immigrati di origine araba e/o africana. Senza scendere in dettagli che sarebbero stati degni di uno studio indipendente, si è cercato di menzionare alcuni esempi salienti degli scrittori arabi e/o africani che scrivono in lingua italiana. Si è ritenuto indispensabile, in questo contesto, affrontare l’associazione mentale, che si presenta quasi inevitabilmente agli arabi, fra la letteratura contemporanea di migrazione in Italia e la letteratura araba dell’emigrazione in America, la cosiddetta letteratura araba del mahgiar, ossia la produzione letteraria di letterati libanesi e siriani emigrati nelle due Americhe negli anni a cavallo tra il XIX e XX secolo.
Nel capitolo secondo, intitolato Tratti dell’identità egiziana, si è cercato di analizzare in modo esaustivo i testi narrativi costituenti il corpus della ricerca, in particolare le tematiche dell’identità egiziana nonché la rappresentazione degli aspetti culturali e sociali della vita degli immigrati.
La prima sezione di questo capitolo, dal titolo “Identità egiziana nelle opere dei migranti”, dimostra come vengono rappresentati nelle opere degli scrittori migranti i tratti della ricca, complessa e stratificata identità egiziana. Questa sezione inizia con una breve nota introduttiva al concetto d’identità, anche per quanto concerne le seconde generazioni che si trovano all’incrocio di due o più culture. Per quanto riguarda l’identità egiziana, si è preso come punto di partenza il libro di Milad Hanna الأعمدة السبعة للشخصية المصرية ‘I sette pilastri dell’identità egiziana’ in cui egli dimostra come ogni egiziano possiede dentro di sé, in proporzioni che possono variare da un individuo all’altro, sette strati di identità: egizio, greco-romano, copto, islamico, arabo, mediterraneo e africano.
Al fine di facilitare l’analisi, i tratti dell’identità egiziana sono stati suddivisi in arabo-islamici, popolari egiziani, egiziani moderni, mediterranei e mediorientali. I tratti arabo-islamici sono facilmente individuabili nelle opere dei tre scrittori: il nazionalismo arabo, il valore della famiglia, la fede religiosa, il Corano, inclusi i riferimenti coranici presenti sul livello intertestuale, le figure di autorità religiosa, le pratiche religiose quali la preghiera e il digiuno, oltre a elementi fondamentali come la moschea e il hijab.
I tratti popolari egiziani possono talvolta avere radici molto antiche che risalgono all’epoca egizia e talaltra si intrecciano a tradizioni religiose. Sono riflessi nel modo di vestire, di pensare, di parlare e di fare dei personaggi e in certe usanze e certi atteggiamenti delle famiglie di immigrati egiziani, soprattutto per quanto riguarda il matrimonio e il rapporto dei figli con i genitori. I tratti moderni egiziani sono riscontrabili nella descrizione di certi aspetti politici e sociali dell’Egitto moderno. I tratti mediterranei si possono distinguere particolarmente nell’abbigliamento, nelle usanze funebri e in certi cibi, piatti e usanze culinarie.
Nella seconda sezione, la nostra attenzione è rivolta sulla “Migrazione” e sull’“Integrazione”. La migrazione, ossia lo spostamento umano, implica il viaggio, un tema rilevante nelle opere del corpus: il viaggio in quanto vera e propria migrazione, il viaggio quale ricerca delle origini e il viaggio di ritorno. Per integrazione, invece, si intende la riflessione, nei testi analizzati, dei processi sociali e culturali relativi alla presenza degli immigrati in Italia. Per citare solo alcuni esempi: le difficoltà burocratiche relative alla cittadinanza, la clandestinità in cui vivono alcuni immigrati, le miserrime condizioni economiche, i lavori umili, la scuola e le coppie miste.
Nella terza sezione, l’analisi è concentrata sui temi dell’“Alterità” e del “Multiculturalismo”. L’alterità sottolinea la diversità dell’altro, un motivo di base nella maggior parte delle opere del corpus, mentre il multiculturalismo pone in luce la convivenza delle diverse espressioni culturali in un’unica società senza che la maggioranza imponga agli altri gruppi qualsiasi forma culturale sostenuta superiore o più civile.
Il capitolo terzo è dedicato all’analisi delle Caratteristiche tecniche delle opere degli scrittori di origine egiziana. Sebbene sia la convinzione del ricercatore che la forma non vada separata dal contenuto, per motivi pratici ci si trova costretti a fare almeno delle distinzioni, tenendo presente che le caratteristiche tecniche del racconto sono spesso dettate dal messaggio, e il contenuto viene spesso intrecciato alla forma in cui viene presentato.
Nella prima sezione del terzo capitolo, intitolata “Autobiografismo”, ci si è occupati della trasposizione di elementi autobiografici nei testi sotto esame. In un certo senso, tutta la letteratura è autobiografica dal momento che quanto viene espresso da uno scrittore è inevitabilmente influenzato dalla sua forma mentis e dalle sue esperienze nella vita. L’autobiografismo è uno dei tratti più notevoli e comporta il filtrarsi, consapevole o meno, di tratti dell’esperienza personale degli scrittori nei loro personaggi, nelle azioni del racconto, nelle descrizioni e nelle citazioni intertestuali.
Nella seconda sezione ho affrontato l’“Ironia”, che è pure una delle caratteristiche più salienti delle opere narrative studiate, soprattutto in Mubiayi e Ghazy. La protagonista di un romanzo di Ghazy parla difatti dell’ironia come una sorta autodifesa, mentre Mubiayi, in un saggio critico, sostiene che l’ironia sia una strategia letteraria che consiste nello “sguardo al contrario”. Una semplice lettura delle opere in oggetto non può mancare a percepire il tono ironico, velato o dichiarato, che trapela dalle parole di molti dei personaggi o dalle situazioni in cui si trovano.
La terza sezione è dedicata all’“Onomastica”, cioè l’uso, la funzione e l’interpretazione dei nomi propri nei testi letterari. Ho cercato di fornire un’analisi dettagliata dei nomi dei personaggi nella letteratura migrante italiana, partendo principalmente dal modello proposto da Bruno Porcelli per l’interpretazione delle funzioni onomastiche nei testi letterari.
Nella quarta sezione, ci si è proposti di analizzare le immagini letterarie, in particolar modo quelle pertinenti alle tematiche delle opere narrative in esame, ossia le immagini che riflettono le tematiche dell’identità, dell’alterità, della migrazione, del viaggio e della ricerca, oltre alle immagini tipicamente egiziane.
La quinta e ultima sezione è dedicata all’analisi della “Lingua” dei testi narrativi analizzati. Non sorprende, infatti, che la produzione in italiano degli scrittori migranti includa certe peculiarità espressive su vari livelli: nel lessico, nei costrutti, nei modi di dire di origine egiziana e/o araba, oltre all’inclusione di traslitterazione in lettere latine di parole o espressioni arabe.
Alla fine della tesi, la conclusione riassume i risultati dell’analisi e cerca di rispondere a qualche domanda pertinente alla produzione letteraria degli scrittori di origine egiziana.